Con ancora negli occhi la tragedia del Concord ci accingiamo ad assistere alla prossima rivoluzione nei voli di lunga portata con l’avvento dei jet ipersonici.
Tempo di rivoluzione?
Il mercato attende da tempo una significativa riduzione dei tempi dei voli intercontinentali per soddisfare il desiderio di impiegare poche ore per raggiungere luoghi di lavoro o di villeggiatura.
Alcune compagnie si sono affidate per lo sviluppo di aerei ipersonici ad aziende come Boom che stanno proponendo velivoli capaci di effettuare un Los Angeles/Sydney in sole 8,30 ore o un Tokyo/Seattle in 4,30 ore; Virgin Galactis e United Airlines stanno attivamente collaborando con Boom e Rolls Royce per sviluppare alcuni di questi aeromobili.
Anche l’agenzia aerospaziale del Regno Unito, con il suo progetto Sabre, e la Cina, con le ricerche avanzate presso la Chinese Academy of Science di Pechino, stanno proponendo progetti avveniristici, che dichiarano velocità vicine a mach 7, con aeromobili che sono già un’evoluzione dei prototipi Casic Tengyun cinese e dell’americano Lokheed Martin SR2.
Oltre ai motori, gran parte della ricerca e dell’evoluzione progettuale di questi rivoluzionari aerei riguarderà le ali, la loro forma, la portanza e materiali che le compongono.
La tecnologia applicata spesso vede ancora l’uso della propulsione tradizionale per decollo e atterraggio e lo sviluppo di sistemi TBCC ramjet o scramjet per il volo ipersonico.
Questo nuovo tipo di propulsione, la sua evoluzione o altri sistemi che speriamo siano presto realizzati, non ci consentiranno di ridurre solamente i tempi di percorrenza delle lunghe tratte aeree ma anche di poter più agevolmente raggiungere lo spazio.